Ponte medievale – scala H0

Original price was: 55,00€.Current price is: 49,00€.

Scala:  H0 (1:87) – TT (1:120)

Edificio: montato e colorato

Dimensioni (LxAxP): 310 x 140 x 35 mm

 

Il ponte viene fornito montato e colorato (trattandosi di decorazione interamente eseguita a mano ogni ponte potrà avere caratteristiche di colorazione leggermente differenti dall’immagine riportata nello shop).

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SKU: PO-HO-001-1 Category:

Description

Ponte medievale realizzato in taglio laser utilizzabile in vari modi in un plastico ferroviario o in un plastico di altro genere.

Importante caratteristica di questo ponte è il fatto che può essere usato sia come articolo a sé stante, sia come parte integrante di un sistema modulare. Grazie allo speciale GIUNTO REALMODELS con cui sono realizzate le sue estremità, il ponte può essere usato per creare un ponte medievale a più arcate o per essere raccordato a muraglioni e pareti di roccia prodotti da Realmodels.
Se utilizzato singolarmente, le estremità del ponte possono essere anche affogate in eventuali pareti di roccia o muraglioni autoprodotti dal modellista.

Il ponte è interamente progettato, prodotto, montato e decorato a mano dal personale di Realmodels.


PONTE DEL DIAVOLO

Nel realizzare questo articolo ci siamo ispirati al noto “ponte del diavolo” di Borgo a Mozzano (provincia di Lucca). L’articolo rappresenta infatti l’arcata principale del noto ponte che attraversa il fiume Serchio che scorre parallelo alla linea ferroviaria Aulla-Lucca. Abbinando quest’articolo agli altri della serie “Ponte del Diavolo” è in fatti possibile ottenere una libera riproduzione del famosissimo ponte.
La riproduzione, come spesso accade nel campo del modellismo ferroviario, non è rigorosamente fedele nelle dimensioni in quanto un ferreo rispetto della scala renderebbe impossibile il collocare il ponte in un plastico di dimensioni usuali.

NOTE STORICHE

Il Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano ha come vero nome Ponte della Maddalena e attraversa il fiume Serchio nei pressi di Borgo a Mozzano (provincia di Lucca).

Fu originariamente costruito a cavallo tra l’XI e il XII secolo per volontà della contessa Matilde di Canossa per collegare la due sponde del Serchio.

La sua forma attuale si deve al rifacimento di Castruccio Castracani che fu signore di Lucca all’inizio del XIV secolo.

Fu gravemente danneggiato nel 1836 da una violenta piena del Serchio e subì una pesante modifica ad inizio del 1900 con l’apertura di un nuovo arco al fine di consentire il passaggio della ferrovia Lucca-Aulla.

Il suo reale nome: “ponte della Maddalena” trae origine da una cappella o oratorio che si trovava sulla sponda a sinistra del ponte.

Il ponte nel complesso è lungo oltre 90 metri ed è caratterizzato da una struttura “a schiena d’asino”, con arcate asimmetriche che conferiscono un aspetto molto particolare.
Il suo arco maggiore raggiunge un’altezza che supera i 18 metri.

LEGGENDA

Il nome popolare di “ponte del Diavolo” ha un’origine molto comune a quella di tante costruzioni che i più all’epoca consideravano impossibili da realizzare se non con “lo zampino del Diavolo”.

Secondo la leggenda la costruzione del ponte procedeva a rilento a causa delle frequenti piene del fiume. Di fronte all’ennesimo ritardo nella consegna del materiale da costruzione – anche questo a causa di una piena – il capomastro cadde nel più profondo sconforto. Doveva infatti rispettare a tutti i costi i tempi prestabiliti per il completamento dell’opera per non incappare in una pesantissima penale.
In preda alla disperazione una sera prese una decisione e, pronunciando dei sortilegi, si rivolse a Satana per chiedergli di intervenire in suo soccorso. Il Diavolo propose allora un patto al capo muratore.
In una sola notte il Maligno avrebbe portato a termine l’opera, ma in cambio si sarebbe impossessato della prima anima che avesse attraversato il ponte.
Il capo muratore accettò, ma la sua disperazione non terminò lì in quanto, subito dopo aver accettato la proposta del demonio fu preso da rimorso. Corse allora dal parroco del paese e confessò di aver fatto un patto col Diavolo.
Il caso vuole che il parroco era una persona molto astuta ed escogitò uno stratagemma per gabbare il Diavolo.
Come prevedevano gli accordi, il mattino dopo, il ponte, era terminato e il Diavolo attendeva che qualcuno lo attraversasse per impossessarsi della sua anima. Nel frattempo il parroco, prima che i paesani si accorgessero che l’opera era stata completata, spinse un cane (un maremmano totalmente bianco) ad attraversare il ponte prima che passasse qualunque persona. Altre versioni della stessa leggenda parlano di maiale ingannato con il lancio di una mela da parte del parroco.
Il diavolo, adirato per l’inganno, prese con sé il cane e si gettò nel fiume e non si fece mai più vedere da quelle parti.
Narra però un’altra leggenda che tutt’ora, alcune sere, verso la fine di ottobre, un maremmano bianco attraversi il ponte. In realtà sarebbe il Maligno che sotto le spoglie del povero cane, cerca ancora rabbioso il capomastro per rubargli l’anima.
Secondo la leggenda, sul fondo del fiume c’è poi una roccia dalla forma speciale che altro non è che il corpo del cane pietrificato.

Quello di Borgo a Mozzano non è però l’unico “ponte del Diavolo”. Leggende molto simili si riscontrano anche per altri ponti particolari.
Fra questi:
Il ponte del diavolo presso il santuario di San Francesco di Paola (Cosenza)
Il Ponte Gobbo sul fiume Trebbia presso la località di Bobbio.
Il Puente del Diablo a Martorell in Spagna.

 

 

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